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Come inventare un gioco per i propri alunni

proviamo a creare dei giochi che stimolino la formulazione di inferenze

I giochi possono essere un valido strumento formativo in grado di veicolare con efficacia informazioni e competenze e rendere la lezione un momento speciale.

Inventare un gioco per la propria classe non è un’attività molto complicata, ma richiede un poco di pratica (non vi scoraggiate se non riuscirete ad allestire un gioco di classe al vostro primo tentativo) e la conoscenza di alcuni aspetti legati alla didattica ludica.

 

A cosa deve mirare un gioco didattico?

L’obbiettivo del gioco di classe è quello di far compiere agli alunni quei processi inferenziali che possono portarli a comprendere da soli un concetto o a raggiungere la soluzione di un problema. Le inferenze sono infatti attività spontanee scaturite dalla curiosità del soggetto apprendente, che cerca di ricomporre un quadro informativo che gli appare incompleto. Formulare delle inferenze è una cosa altamente gratificante e divertente per il bambino, e che gli consente di mettere in campo la propria curiosità e la propria immaginazione per prendere parte attivamente al processo di apprendimento.

La conoscenza acquisita spontaneamente ed attraverso un percorso definito "per scoperta" risulta essere poi molto solida e duratura.

 

Un gioco a squadre diventa un lavoro di gruppo

Un gioco didattico dedicato alla creazione di inferenze può dare degli ottimi risultati se giocato a squadre, pertanto dovremo dividere la nostra classe in diversi gruppi di lavoro da 4-6 elementi, che i bambini non faticheranno ad interpretare come squadre.

In questo modo gli alunni sentiranno un forte senso di partecipazione che servirà loro come reagente per spingerli a trovare l’intesa giusta per lavorare in gruppo e per risolvere gli enigmi posti dal nostro gioco didattico.

 

Come creare un gioco che sia veramente didattico e non solo un’occasione di svago?

Per realizzare un gioco dovremo mettere in conto che sarà necessaria una preparazione: non potremo improvvisare. Per prima cosa dovremo scegliere l’argomento da trattare nel corso del gioco. La scelta del soggetto è molto importante perché questo deve essere relativamente complesso, non deve limitarsi ad una serie di informazioni e dati, ma deve comprendere un processo compiuto da diversi attori e componenti, come ad esempio il ciclo dell’acqua.

Non possiamo realizzare un gioco su di un argomento troppo semplice o con troppi pochi componenti, perché risulterebbe troppo semplice e banale.

 

Analizzare l’argomento scelto e nasconderne alcuni passaggi chiave

Prima di allestire il gioco dobbiamo svolgere un’analisi dell’argomento e degli attori che vi prendono parte seguendo a grandi linee la regola giornalistica delle cinque W: what, who, where, when, why (che cosa è, chi vi prende parte, quando, dove e soprattutto perchè).

Possiamo analizzare ad esempio il ciclo dell’acqua, che vede al suo interno molti attori e molte azioni. Coinvolge infatti il sole, il mare, il caldo, il freddo, le nuvole, la pioggia, i fiumi e genera l’evaporazione, la creazione di nuvole ed i temporali. 

 

 

 

Creare delle similitudini con esperienze pratiche e quotidiane

Una volta individuati gli elementi ed i passaggi chiave dell’argomento scelto dovremo nasconderne qualcuno, in modo che il quadro della situazione risulti incompleto agli occhi degli alunni, e sostituirlo con degli indizi. Questi possono essere dei nomi, delle frasi incomplete, oppure delle immagini che rappresentano l’elemento sostituito più o meno direttamente.

La cosa migliore è poter usare degli esempi mutuati dalla vita quotidiana e che possono far parte dell’esperienza diretta dei nostri alunni.

 

Tornando all’ipotesi del ciclo dell’acqua possiamo ad esempio nascondere la presenza del sole, dei fiumi, della pioggia, nascondere il fenomeno dell’evaporazione, e sostituirli con una pentola con dell’acqua che bolle e con una bibita gelata ricca di gocce di condensa. Sono cose delle quali i bambini hanno sicuramente fatto esperienza e questo aspetto è molto importante perché consente ai bambini di sviluppare delle connessioni fra la loro vita e quanto appreso a scuola.

 

Ricomponiamo il quadro attraverso un gioco a squadre

Come detto in precedenza, il gioco trova la sua cornice ideale in un lavoro a gruppi. Dividendo la classe in gruppi di lavoro, spostando anche i banchi se necessario, otteniamo il contesto formativo ideale perché in questo modo gli alunni si stimolano a vicenda e si aiutano l’un l’altro nell’elaborare teorie sempre più ardite.

 

La formulazione di inferenze scatta quando, dopo aver mostrato agli alunni un quadro incompleto, poniamo loro alcune domande: perché? Chi? Quando? Dove?

 

Dopo aver ricevuto le domande e gli indizi i bambini si lanceranno nella formulazione di varie teorie (spesso anche molto fantasiose), si divertiranno molto ed al contempo impareranno anche ad apprendere attraverso la propria curiosità, addestrando le proprie capacità logiche e cognitive.

Nel nostro esempio abbiamo nascosto 4 attori, che corrispondono alle domanda Chi? (il vapore, il sole, la pioggia, il fiume), e possiamo chiedere ai bambini di individuarli.

 

Per aiutare poi i bambini a capire cosa fanno questi 4 attori abbiamo inserito 2 immagini-indizio che possono rispondere alla domanda Perché? (perché l’acqua evapora? perché piove?) portandoci a capire l’azione del caldo e del freddo all’interno del ciclo dell’acqua.

 

 

Ricordiamoci di lasciare ai gruppi il tempo di riflettere, dopodichè ascoltiamo le risposte di ogni squadra dando loro un punteggio per far capire ai bambini quale delle diverse risposte si è avvicinata di più alla soluzione e diamo il via ad una nuova fase di ragionamento.


Consigli 

Ecco alcuni consigli che possono aiutarci ad orientare il lavoro nella direzione giusta:

nel corso del gioco lasciamo sempre ai bambini il tempo di pensare. Le prime volte faranno un poco di fatica ed il gioco potrebbe durare parecchi minuti o non dare risposte soddisfacenti, ma con il tempo i vostri alunni vi ripagheranno.


Iniziamo a fare pratica inventando dei piccoli giochi con 2 o 3 indizi per passare poi a proposte sempre più complesse e sempre più mirate sulle capacità dei vostri alunni e sulle vostre necessità didattiche. Provate a ripetere questo tipo di lavoro più volte nel corso dell’anno e potrete riscontrare un notevole sviluppo cognitivo nei vostri alunni.


Voilà, les jeux sont faits!

Ecco in breve i passaggi che possiamo seguire per costruire un gioco didattico. Questa piccola guida non può certo essere esauriente, ma unita alla vostra passione per l’insegnamento ed alla vostra voglia di fare, potrà certamente aiutarvi a sviluppare in voi (non si smette mai di imparare) una competenza che i vostri alunni apprezzeranno certamente e penso che anche voi vi divertirete un mondo nel prepararli!

Non dimenticate di farci sapere se siete riusciti ad allestire dei giochi didattici e come sono andati!