Il quaderno I giochi e la Storia è finalmente uscito e noi autori ne siamo molto soddisfatti. Speriamo che, sfogliandone le pagine, possa sentirsi l’eco della passione per il gioco e per la storia che ci ha animato durante la preparazione. I lavori proposti all’interno del quaderno intendono stimolare l’acquisizione di alcune nozioni, ma soprattutto lo sviluppo di competenze dedicate allo studio ed alla comprensione della Storia. Alcune di esse si riveleranno poi utili anche nello studio di altre discipline.
Il mimo
Le proposte per la classe I sono dedicate allo sviluppo linguistico-lessicale. Per esempio, si chiede ai bambini di rappresentare significati in diversi modi: prima mimandoli con il corpo, poi con dei disegni ed infine con le parole, portando quindi l’attività su di un livello sempre più astratto. L’attività si concretizza in una serie di giochi a squadre, nelle quali i bambini si aiutano e si supportano a vicenda per migliorare le loro performances.
Per fare una prova, possiamo partire dal più semplice dei giochi: il mimo. Per mimare la parola "toro" ai compagni, il bambino richiama alla mente la sua idea dell'animale, le sue caratteristiche fondamentali.
Dalla nostra esperienza, maturata nelle scuole bergamasche, abbiamo rilevato che i bambini si focalizzano su 2 o 3 aspetti: è un quadrupede, ha le corna, non ama il colore rosso. A volte questo non basta per far comprendere al resto della classe che si tratta di un toro e non di una mucca, o di un altro quadrupede. Ragionandoci sopra con la propria squadra, però, i bambini riescono a completare il loro mimo aggiungendo nuovi tratti specifici, suggeriti dai compagni.
Il Gioco dell’Oca è difficile?
Per la classe II proponiamo nel quaderno soprattutto attività di sviluppo della logica. Attraverso alcuni giochi tradizionali provenienti da vari paesi del mondo i bambini impareranno a ragionare seguendo un tipo di logica detto analitico ed impareranno delle nuove strade sulle quali potrà camminare il loro pensiero. I giochi tradizionali sono una miniera in questa direzione; e può sembrare bizzarro a noi adulti, cresciuti con Rubamazzetto ed il Gioco dell’Oca, ma spesso quando spieghiamo i giochi nelle aule scolastiche i bambini riscontrano delle difficoltà nel capire come muovere una pedina dopo aver lanciato il dado: “ma quando faccio 4 – chiedono – mi devo spostare di 4 posti?” oppure “ma ogni volta che lancio il dado riparto a contare dalla casella numero 1?”
Domande di questo tipo appaiono banali ai nostri occhi, ma non lo sono per i bambini che sono sempre più dedicati ai giochi digitali rispetto a quelli da tavolo.
Imparare a capire il regolamento e a padroneggiarlo a tal punto da ottenere la vittoria è un grande passo in avanti per loro!
Dama e Alquerque
Le attività proposte per la classe III sono dedicate specificamente al recupero della nostra tradizione ludica. Abbiamo proposto due giochi: uno più noto, la dama, e uno meno, l’Alquerque (nell'immagine in alto), proveniente dal Medio Oriente e arrivato in Spagna nel XIII secolo.
Per ciascun gioco, possiamo articolare l’attività da fare in classe in più momenti:
Preparazione: costruiamo i tavolieri della Dama e del suo antenato antico, l’Alquerque.
Gioco: formiamo le coppie e giochiamo; dedichiamo almeno 45 minuti, scambiando le coppie.
Riflessione di gruppo: dopo che tutti avranno preso pratica con i due giochi, ripetendoli magari a distanza di giorni, concludiamo l’attività con un’indagine e una discussione per fare ipotesi e riflettere sulle relazioni di parentela fra i due giochi, sulla successione e sulle trasformazioni nel tempo.