I giochi degli Antichi Egizi
Il Senet
il più famoso fra i giochi ci hanno tramandato gli Egizi è il Senet, detto anche il 'gioco delle 30 caselle'. Venne utilizzato dall'epoca pre-dinastica fino al periodo greco-romano ed è testimoniato da molti reperti archeologici e raffigurazioni pittoriche, ed qualche citazione letteraria dell'epoca.
Il regolamento è sconosciuto e gli studiosi ne propongono alcune ricostruzioni a partire proprio dai disegni e dagli affreschi sulle tombe.
La parola Senet significa 'porta' o 'passaggio' e si riferisce probabilmente al passaggio fra la vita e la morte, visto che sulla tavola da gioco ci sono diversi disegni che rimandano al tema vita-morte.
Nefertari visse dal 1295 al 1255 a.C. e fu la sposa prediletta del faraone Ramses, nella sua tomba è raffgurata mentre gioca da sola al Senet e sopra di lei v'è scritto in geroglifico il nome del gioco: s-n-t, che significa appunto porta o passaggio.
Il Mehen
Il Mehen era una figura della mitologia egizia, un serprente che si arrotolava attorno a Ra, dio del sole, nel momento in cui questi passava dal mondo dei vivi a quello dei morti.
Per gli antichi egizi difatti la terra era piatta, sopra era abitata dai vivi e sotto dai morti. Quando il sole tramontava nel regno dei viventi sorgeva nel regno dei morti. L'alba ed il tramonto erano quindi i momenti in cui il dio Ra attraversava il confine fra i due mondi ed era un momento estremamente delicato, anche per una divinità del suo calibro. Per questo motivo un serpente lo cingeva con le sue spire e lo proteggeva.
Gli Archeologi hanno rinvenuto circa una dozzina di tavolieri e molte raffigurazioni pittoriche, non tutte però in grado di chiarire il contesto e le modalità d'utilizzo del gioco.
Il Mehen
Scarica il PDF con il Mehen da costruire
Scaricate il gioco del Mehen da colorare e ricostruire. Vi serviranno 36 pedine e 4 dadi che potete realizzare con della pasta e dei bastoncini del gelato